Tatoo voodoo
Gli appassionati di tatuaggio non possono certamente ignorare la forte componente simbolica che porta con se il tatto di orgine religiosa africana o sudamericana. La loro storia è antica ma la diffusione avviene con la deportazione degli schiavi africani nelle Americhe, questa storia, tristemente famosa ai più, comprende l’esportazione non soltanto di uomini e donne ma si estende alla loro religione, agli usi e costumi e via dicendo. Dall’africa nera arriva così il voudun, che comunemente chiamiamo voodoo, una religione animista che comprende il rispetto di ogni elemento terreno ed ultraterreno, ma specialmente che comprende il culto di una serie di divinità. La consuetudine di tatuarsi simboli divini sulla pelle nasce specialmente in Sud America, dove le donne alla ricerca di legamenti d’amore per assicurarsi la fedeltà e l’unione con il proprio uomo si tatuano soggetti come il simbolo di Erzulie (o legba per altri culti). Un esempio di Erzulie Veve, che arriva dal culto haitiano (il voodoo di Haiti) è nella prima foto ma esistono diverse opzioni per il tatoo dedicato a Erzulie.
Parlando di tatuaggio africano è impossibile non fare menzione alla natura culturale, sociale e religiosa. Bisogna infatti sapere che prima ancora dei tatoo normalissimi esistevano tecniche di pigmentazione della pelle che potevano variare a seconda delle regioni geografiche ma che prevedevano una forma di riconoscimento sociale a seconda dei simboli applicati. Si chiamavano ancor prima di tatoo cicatrici ornamentali che si ottenevano incidendo la pelle con un oggetto affilato,l’incisione sollevava la pelle e lì poteva essere inclusa sia la sostanza di pigmento che altri elementi, lasciando poi la ferita che potesse guarire. Addirittura in molti casi queste cicatrici ornamentali erano l’emblema di una tappa di percorso iniziatico, dovevano quindi essere molto visibili e per questo alle ferite venivano aggiunte sostanze vegetali che permettevano maggiore irrorazione e di conseguenza maggior volume dell’ornamento stesso. Pratiche simili non sono ammesse nei moderni studi di tatoo ma naturalmente sono ancora molte le tribù afro che eseguono queste ritualistiche. Nelle donne in Nigeria si può riconoscere il grado sociale o l’appartenenza a un clan a seconda del numero di cicatrici facciali. Gli inchiostri utilizzati sono di origine vegetale come l’abotiko.
Lentamente anche in Africa queste usanze stanno lasciando sempre più spazio al tatuaggio vero e proprio, più sicuro e igienico, non è una rarità infatti che a seguito di queste antiche pratiche subentrassero infezioni molto gravi che potevano portare addirittura alla morte. Non confondiamo comunque i tatuaggi tribali, tipici più del nord Africa, come quelli dei popoli berberi, o del Sud Africa, il voodoo infatti nasce nel cuore dell’Africa nera, in nazioni come la Nigeria, il Benin, il Togo e viene importato come detto precedentemente in molti luoghi dell’America. Haiti il voudun haitinano, a Cuba la Santeria, il famoso vudù di New Orleans. Ecco che specialmente in questi ultimi posti il tatuaggio religioso, propiziatorio e vuduista diventa una necessità quasi. Esistono infatti numerosissime divinità, chiamate anche Loa, e ciascuna ha un suo simbolo. Può essere quindi richiesto un tatoo protettivo, che allontana spiriti maligni e negatività, tatoo per l’amore e la coppia e anche porta fortuna per il successo economico.